Saturday, 8 May 2010
Facing Realities
This acrylic work, "Puzzled" by Margherita Giampietri, adds to the diversity of ideas that will be portrayed in Legato. There are almost as many different approaches to the themes of peace and commemoration as there are artists involved. The art is selecting itself into groups, or, as I prefer to see it, puts itself into imaginary "rooms" as different genres, colours and themes begin to emerge.
In the painting above Margherita refers to her father's confusion about the need for war. Please click on this post for more details in English.
Margherita writes:
Sono cresciuta con i racconti del tempo di guerra: facevano da corona ai lunghi pranzi natalizi e pasquali. Quando i "grandi" iniziavano a ricordare io riemergevo da sotto il tavolo dove mi nascondevo dopo gli antipasti, per evitare di mangiare. Noi bimbi conoscevamo gia' tutte le storie, ma non ci stancavamo mai di riascoltarle. Erano storie tristi, drammatiche, piene di dolore in cui a volte c'era la vena comica di chi sa di aver scampato la morte. Probabilmente non ce le hanno mai raccontate tutte.
Mio padre, Alfeo Giampietri, era Sottufficiale di Macchina a bordo dell' "Augusto Riboty ". Aveva 20 anni quando scoppio' la guerra.
Fu ferito gravemente durante un bombardamento a Trapani nel 1943, mentre era in libera uscita con due amici. Rimase sepolto sotto le macerie per due giorni ascoltando i lamenti dei suoi amici che morivano e invocavano la mamma...aspettando il suo turno. Fu fortunato, lo trovarono, lo estrassero dalle macerie, subi' un'operazione per ricostruirgli una gamba e infine lo mandarono a casa in convalescenza.
Non era finita: fu rastrellato dai tedeschi ( sulla linea Gotica) assieme a suo padre Giuseppe, i miei zii, parenti e tutti gli altri uomini del paese, per rappresaglia dopo il cambio di bandiera fatto dagli italiani, e spedito in Germania. Alla fine della guerra passo' nelle mani dei Russi che dopo un po' di tempo li lasciarono liberi. Rientrarono in Italia a piedi e con mezzi di fortuna.
La mia pittura e' semplice, disegno col pennello, ma cerco di rappresentare le emozioni che i racconti di guerra mi hanno instillato fin da bambina:
"PUZZLED" (Acrilico) e' un gioco di parole: e' un "puzzle" di volti di giovani uomini che si trovano, loro malgrado, a incrociare e incastrare la vita gli uni con gli altri, alcuni sono vivi altri non piu', ma "puzzled" in inglese significa stupito, disorientato, perplesso. E' dedicato a mio padre ed ai giovani costretti a combattere.
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